La vita corre in strada ma in modo più sicuro
'27/02/2009 - Nuova campagna di prevenzione. La Fondazione Michele Di Salvia va incontro ai giovani
Era il primo agosto del 2000 quando a Michele Di Salvia fu imposto di smettere di vivere. Un tragico incidente stradale, una tragica fine per un ragazzo appena diciannovenne. Non il primo caso, non purtroppo l´ultimo. Per questo é giusto non abbassare il livello di guardia quando si parla di educazione alla strada.
E per questo sette anni dopo si é deciso di dare al nome, alla figura e alla vita di Michele un legame, forte, con l´impegno in materia di sicurezza stradale. E dunque nel 2007 é nata la Fondazione Michele Di Salvia, movimento che ha inteso alzare gli scudi al fine di sensibilizzare il piú possibile soprattutto i giovani con lo scopo di ridurre le trappole mortali della strada. Alta velocità, alcol, droghe, leggerezza nella guida tra le piú frequenti cause di incidenti. Una lotta che la fondazione ha deciso di non combattere da sola unendo il proprio fine sociale a quello delle istituzioni politiche e, naturalmente, alle forze della Polizia Stradale. Primo segno tangibile della voglia di combattere da parte di questa fondazione é stata la partecipazione al progetto Vivi la strada, idea di cui fu promotore l´assessorato ai Trasporti della Provincia di Foggia, e alla cui realizzazione partecipó anche la Regione Puglia, con testimonial d´eccezione come Michele Pirro, il campione di motociclismo nato a San Giovanni Rotondo.
E da sabato scorso ha preso il via la seconda parte dell´iniziativa intitolata Guida la Vita. Frutto del lavoro congiunto non solo dell´assessorato provinciale e della fondazione Di Salvia ma anche della collaborazione del Leo Club e del Silb (Associazione italiana intrattenimento da ballo e locali notturni), patrocinata dal Ministero dei Trasporti, Guida la Vita ha voluto incontrare i giovani di Capitanata nei luoghi loro preferiti per trascorrere la lunga notte del sabato: le discoteche.
Quattro i locali individuati nella Provincia e a Foggia é stata la ricca ambientazione del Calaluna Elite Club a fare da teatro dell´importante campagna. Tra i milleduecento ragazzi che hanno gremito il locale lo scorso weekend Maura Di Salvia, presidente della fondazione, ed i suoi collaboratori hanno cosí potuto provare, con ottimo successo vista l´ampia disponibilità e il forte interesse mostrato dai giovani coinvolti, a mettere in pratica gli obiettivi della loro associazione che altro non sono che l´informazione e la forte sensibilizzazione su un tema cosí caldo come quello riguardante le vittime della strada che spesso peró viene affrontato in modo troppo duro e poco costruttivo (in foto molti ragazzi hanno accolto con partecipazione e disponibilità l´iniziativa 'Guida la vita´).
Molte volte infatti vengono usate immagini e parole dure, si cerca l´impatto violento per intimorire e proibire piuttosto che far capire dove nasce e come prevenire il problema. Invece nella sera di sabato si é scelto un impatto sicuramente piú educativo, iniziando dalla proiezione di video e distribuzione di materiale informativo per arrivare alla distribuzione gratuita di alcol test, uno speciale involucro di vetro realizzato senza cromo ed usato per misurare il livello di tasso alcolemico. Inserita la fiala nel palloncino e soffiando in essa si puó dunque scoprire quanto si é, e se si é, ecceduto nell´alcol. Molti i ragazzi che si sono voluti testare e a qualcuno di essi il risultato ha difatti tradito una assunzione di bevande alcoliche oltre il limite previsto dalla Legge di 0,5 mg.
La consapevolezza del problema, il fornire le giuste spiegazioni, l´affrontare in modo corretto e propositivo questo riflesso sociale, l´andare incontro ai soggetti piú a rischio sono dunque le linee guida, della Fondazione Di Salvia che vuol parlare con i giovani ed insegnare loro i frutti di un´esperienza seppur tragica come quella che costó la vita di Michele. Una vita che ora grazie ai suoi familiari e al loro lavoro ha in mente soltanto un traguardo: salvare altre vite ed educare ad un divertimento che non faccia piú vittime.
fonte: Foggia e Foggia - 27/02/2009